Già alcuni anni fa, ci siamo occupati di alcune idee della fine degli anni '60 e dell'inizio degli anni '70, che seguivano l'idea di un kayak pieghevole a guscio rigido. Da queste considerazioni e influenze sono emersi vari modelli e prototipi, che abbiamo ripetutamente scartato a causa della problematica selezione dei materiali. A nostro avviso, l'uso del materiale giusto è uno dei fattori più importanti per un kayak di questo tipo. Ad esempio, molte plastiche come il PE o l'HDPE hanno una struttura superficiale troppo morbida, mentre altri materiali sono troppo fragili o semplicemente inadatti alla piegatura.
La plastica corrugata è un materiale utilizzato da alcuni produttori per questo tipo di kayak. Questo materiale, però, è a pareti sottili e purtroppo consente di effettuare pieghe irreversibili, poiché il materiale vuole sempre seguire la sua struttura interna, che non è la stessa che deve essere seguita dalle linee di piegatura. Questo purtroppo significa anche che, una volta piegata male, la struttura interna della plastica corrugata viene distrutta in quel punto interno e il guasto rimane per sempre nella barca. Dal nostro punto di vista, questo rischio deve essere escluso fin dall'inizio con la scelta del materiale. Un altro problema del materiale a camera cava è che può riempirsi d'acqua. Ciò si verifica inevitabilmente anche con il più piccolo danno al materiale esterno e può portare rapidamente alla formazione di sporco e alghe tra e nelle piccole pareti interne.
Dopo tanto tempo, abbiamo trovato una miscela di materiali che ha le caratteristiche necessarie per noi: robusta, resistente ai raggi UV, resistente al freddo e, soprattutto, estremamente tenace. Il materiale solido e robusto (senza camere cave!) consente anche installazioni come quelle utilizzate dai kayak a guscio duro.
---